La melanzana è considerata comunemente un vegetale ma in realtà è una bacca della famiglia delle Solanaceae, genere Solanum, Specie S. melongena.
Originaria dell’India, fu introdotta dagli Arabi nel nostro continente all’inizio del Medioevo e quindi non presenta un nome latino o greco. Gli Arabi la chiamano infatti badingian e in Italia la si identificava col termine petonciano o petronciano. Il nome si trasformò fino a diventare melangiana e poi melanzana, popolarmente interpretato anche come mela non sana, non essendo una bacca commestibile da cruda.
Violetta, bianca, melanzana perlina, ovale, durona, messinese, palermitana, zuccherina, seta: ogni varietà di melanzana è più o meno indicata in determinate ricette di cucina regionale, a seconda del piatto che si vuole preparare, ma la varietà più nota è la melanzana viola scuro, di forma allungata e simile a una grossa pera.
Viene consumata cotta poiché il calore induce alcuni processi simil-digestivi che scompongono molte sostanze complesse in essa presenti e rende masticabili le sue fibre. La cottura riduce inoltre della metà la presenza delle famose solanine, che fra l’altro troviamo in vegetali quali le melanzane, le patate germogliate e i pomodori.
Cosa sono le solanine? Sono sostanze potenzialmente tossiche, dei fitocomposti della classe dei glicoalcaloidi, denominati α-solanina e caconina, raggruppati sotto al nome di solanine e responsabili, fra le altre cose, del tipico sapore amaro. Sono prodotte naturalmente dalla pianta a difesa di parassiti e condizioni climatiche avverse, il cui contenuto è però significativamente incrementato solo nelle specie selvatiche non commestibili. Possiamo pertanto stare tranquilli nel consumarle, di fatti costituiscono un reale problema solo a seguito di un consumo veramente smodato.
Caratterische
Il tipico colore viola intenso della buccia è dovuto alla presenza di antocianine, dei pigmenti appartenenti all’ampia famiglia dei polifenoli, idrosolubili e con documentata e spiccata azione antiossidante.
Pur essendo in sé poco caloriche, le melanzane assorbono moltissimo il condimento con cui le si cucina, quindi è necessario prestare attenzione alle modalità di cottura.
Da crude apportano difatti solamente 18 Kcal per 100 grammi, poichè costituite al 90% circa da acqua. Il resto è spartito fra carboidrati e fibre, di cui solo un 2% sono proteine e grassi.
Assorbendo molti sali minerali dal terreno, le melanzane costituiscono infine un’ottima fonte soprattutto di potassio e di vitamine del gruppo B.
Effetti collaterali
Cosa causa un’ingestione di solanine? Ripercussioni gastro-intestinali e, nei casi più gravi, ripercussioni neurologiche quali stordimento, euforia, nausea, debolezza, allucinazioni.
Effetti salutari
La melanzana presenta proprietà riequilibranti della funzionalità epatica, ha un’azione benefica nell’abbassare il colesterolo, possiede proprietà lassative e virtù depurative, antinfiammatorie. Per l’acqua e i micronutrienti in essa contenuti la melanzana è inoltre reidratante, remineralizzante e diuretica, soprattutto nelle preparazioni che mantengono il prodotto ben idratato come la cottura in umido.
Curiosità
La Melanzana rossa DOP di Rotonda, con una forma simile ad un pomodoro, colore rosso-arancione e un sapore leggermente piccante, appartiene ad un’altra specie (Solanum aethiopicum).
Coltivata essenzialmente in Africa e in Asia, essa è presente in Italia grazie ad aziende del comune di Rotonda in Basilicata, del Massiccio del Pollino, della Valle del Mercure e di alcuni territori del Cilento.
In passato ha rischiato di estinguersi, ma la valorizzazione avvenuta grazie ad operatori turistici, agricoltori ed alcuni enti istituzionali che ne hanno promosso il consumo e la coltivazione, ha portato al suo riconoscimento come Presidio Slow Food e alla proposta per il riconoscimento del marchio DOP, avvenuto nel 2007.
Attualmente in Italia è commercializzata e conosciuta come melanzana rossa di Rotonda o melanzana a pomodoro (dal nome lucano merlingiana a pummadora).
Tra le fonti:
http://www.lascuoladiancel.it/
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